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Intervista alla Giannini

da | 12 Apr 2014 | News

Ministro Giannini, anche se c’è stato poco tempo, si sarà sicuramente già resa conto della vastità delle problematiche che affliggono il mondo dell’istruzione. Amplificate dai forti tagli di risorse e di organici degli ultimi anni. Può anticipare alla ‘Tecnica della Scuola’, come fece dieci mesi fa il suo predecessore Maria Chiara Carrozza, quali sono i punti che ha messo nella sua agenda operativa e il programma dei prossimi 100 giorni?

GIANNINI: “L’impegno mentale, ma mi permetta di dire anche fisico, richiesto ad un ministro dell’Istruzione mi è stato chiaro fin dal mio ingresso nel Palazzo di Viale Trastevere. Purtroppo il Miur è diventato il Ministero dell’emergenza. E, vista da dentro, questa emergenza ha aspetti persino angoscianti. Non si fa in tempo a mettere la testa su un progetto che viene fuori una nuova priorità che richiede risposte immediate. Trattiamo una materia umana sensibilissima: tocchiamo, con i nostri provvedimenti, con ciascuno di essi, il futuro dei nostri ragazzi e il lavoro di chi verso questo futuro deve traghettarli. Nei miei primi trenta giorni ho studiato da ‘secchiona’ come avevo promesso subito dopo il mio giuramento. Ho messo attorno ad un tavolo sottosegretari, capi di dipartimento, lo staff di mia diretta collaborazione per scandagliare risorse e priorità. Nei prossimi sessanta, in linea con quanto ho annunciato nelle mie Linee Programmatiche, cominceremo a entrare in una fase operativa che avrà al centro quattro principi: Semplificazione, Programmazione, Valutazione, Internazionalizzazione. A quest’ultima, lo dico subito, tengo moltissimo. Mi impegnerò per mettere il Miur nelle condizioni di accelerare il processo di ricostruzione culturale del Paese”.

Un anno e mezzo fa l’ex ministro Francesco Profumo provò a portare l’insegnamento settimanale di tutti i docenti a 24 ore. A causa delle reazioni durissime del corpo docente dovette desistere. Scelta Civica, di cui lei fa parte, non ha invece mai nascosto di essere d’accordo con quel modello. E ora più di qualcuno si aspetta che lei tenterà di riuscire dove Profumo ha fallito. Solo fantasie?

GIANNINI: “Non mi piace parlare di insegnanti quantificando le ore lavorative. C’è già chi dà molto di più pur non vedendosi riconosciuta alcuna differenziazione stipendiale. Quello che penso, e l’ho detto più volte, è che si deve poter valutare per poi premiare il merito. La retribuzione degli insegnanti non può più essere basata solo sull’anzianità”.

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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