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da | 20 Nov 2013 | News

Riforme scolastiche nella legge di stabilità: il Governo fa marcia indietro
Pubblicato da comitatonogelmini su 18 novembre 2013

di Alessandro Giuliani

da La Tecnica della Scuola

Con una nota sintetica il Miur fa sapere che il testo a cui si fa riferimento è da ritenersi “del tutto superato”. Decisive le forti proteste dei sindacati? Di sicuro ha pesato l’incertezza politica: per attuare riforme di questa portata serve una visione condivisa e una maggioranza coesa. Intanto da Viale Trastevere si apprende che almeno per il comparto ‘istruzione’ il ministro Carrozza avrebbe intenzione di avviare un confronto con il mondo della scuola prima di procedere oltre.
Sul testo del disegno di legge delega in materia di istruzione Governo fa marcia indietro. A comunicarlo è stato il ministero dell’Istruzione, con una nota sintetica emessa nella giornata del 18 novembre.
“A seguito delle notizie di stampa sul Disegno di legge delega in materia di Istruzione, Università e Ricerca, il Ministero precisa – si legge nel testo pubblicato dal dicastero di Viale Trastevere – che il testo a cui si fa riferimento è da ritenersi del tutto superato”.
Sulla decisione dell’Esecutivo Letta di rivedere la modifica di alcune parti rilevanti dell’organizzazione scolastica, ad iniziare dalla revisione degli organi collegiali, oltre che sullo stato giuridico del personale e del reclutamento, potrebbero aver pesato le forti critiche espresse nei giorni scorsi dai sindacati.

La frenata del Governo potrebbe però anche avere anche altre motivazioni. L’Ansa ritiene che il dietrofront delle ultime ora non sarebbe estraneo alla “situazione politica: con la delega il Governo chiede di legiferare ‘al posto’ del Parlamento, ma ciò dovrebbe accadere quando c’è una visione condivisa e una maggioranza coesa”.
Inoltre, “secondo quanto si apprende in ambienti ministeriali, per quanto riguarda il comparto ‘istruzione’, il ministro Carrozza avrebbe intenzione di avviare un confronto con il mondo della scuola prima di procedere oltre, mentre sul fronte dell’università e della ricerca si tratterebbe di una delega di tipo ricognitivo con l’obiettivo di arrivare a un Testo unico che riordini la materia legislativa esistente in questi due ambiti”.

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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