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Ocse, buste paga in aumento ovunque nel secondo trimestre 2023. Una sola eccezione: l’Italia

da | 6 Nov 2023 | Webpress

Da "Il Fatto Quotidiano" del 6/11/2023
Ocse, buste paga in aumento ovunque nel secondo trimestre 2023. Una sola eccezione: l’Italia

Gli stipendi aumentano in tutti i paesi Ocse tranne uno: l’Italia. L’Organizzazione che riunisce le 38 economie più avanzate al mondo segnala come nel secondo trimestre 2023 il reddito reale (ossia tenendo conto dell’effetto dell’inflazione) delle famiglie nell’area Ocse sia aumentato per il quarto trimestre consecutivo dello 0,5%. Viceversa nel nostro paese il potere d’acquisto delle buste paga si è contratto di un altro 0,3%. Negativo pure il pil reale per abitante che cala a sua volta dello -0,3%. In Germania i redditi familiari sono saliti dello 0,5%, in Francia dello 0,1%, in Gran Bretagna dello 0,9% e negli Stati Uniti dello 0,5%. Il dato italiana fa seguito ad un primo trimestre caratterizzato da una discreta ripresa del potere d’acquisto, preceduta però a sua volta da un 2022 di forti cali. L’Italia vanta un altro triste primato tra i paesi Ocse, è l’unico in cui gli stipendi valgono oggi meno di 30 anni fa, oltre ad essere quello in cui il loro valore reale è sceso di più in questi ultimi anni caratterizzati da un’inflazione relativamente sostenuta.


Pubblicato da: Redazione
Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina
Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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