Inizio 5 Discussione 5 POVERI precari

POVERI precari

da | 27 Ago 2025 | Discussione, Webpress

di redazione + sole24ore-it

Questo che riportiamo è un articolo del sole24 che riassume lo stato delle cose con una quid di benevolenza nei confronti del MIM. La verità, aldilà del balletto dei numeri (che sono persone), sta nel fatto che anche in quest’anno scolastico il 25% del personale scolastico (docenti + ata) sarà precario.
Ovvero, omettendo il disagio psicofisico di queste 250.000 persone), soffermandoci solo all’aspetto materiale (stipendio) – e bypassando trasferimenti sud-nord, est-ovest, costi per l’abitazione e quant’altro – queste persone lavoratrici precarie riceveranno uno stipendio ridotto al minimo tabellare, avranno minori tutele nel lavoro, la maggioranza riceverà 3 o 2 mensilità (già le più basse in EU) in meno de* collegh* con cui lavoreranno nelle classi. Dei supplenti a chiamata non osiamo scrivere.(GZ)

Il balletto di cifre tra sindacati e ministero

Per rendersene conto basta vedere il battibecco di cifre andato in scena questi giorni tra sindacati, che lanciano (lo fanno ogni anno) l’allarme per le oltre 200/230mila supplenze tra docenti e personale tecnico-amministrativo, e il ministero dell’Istruzione e del Merito, che puntualmente dimezza queste cifre, in attesa di dati reali che arriveranno non prima dell’autunno, con le classi e le lezioni avviate.

Sistema di reclutamento ormai da rivedere

Va detto con chiarezza che la «supplentite» è un male storico della scuola italiana. Ma come sanno bene famiglie e studenti pesa molto, in primis sugli apprendimenti. Molti ragazzi, in alcuni casi, vedono arrivare l’insegnante stabile anche a dicembre (il valzer di cattedre a ogni inizio anno andrebbe davvero affrontato in modo serio, sostengono ormai tutti gli esperti e gli utenti del servizio).

Qualche numero

Il governo, nelle scorse settimane, ha autorizzato il Mim ad assumere stabilmente 48.504 docenti, dei quali 13.860 sul sostegno, 44 unità di personale educativo, 6.022 insegnanti di religione cattolica e 10.348 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Nonostante, come detto, otto/nove procedure in piedi, si riuscirà ad assumere realmente circa l’80%/85% di queste disponibilità.

Un esempio di problema

Un esempio concreto di un sistema ormai da riformare fortemente è la cosiddetta mini call veloce, una di queste procedure assunzionali che consente ai docenti di concorrere per l’assunzione di posti di sostegno disponibili in una provincia diversa da quella in cui sono iscritti. Secondo un report della Cisl Scuola, con questa procedura sarebbe stata coperta solo una minima parte delle disponibilità, pari a meno del 20%, lasciando un record di posti scoperti nella scuola primaria. Su 7.287 posti disponibili infatti, si registrano 1.466 assunzioni mentre rimangono scoperti ben 5.831 posti, pari all’80,2% delle disponibilità. E’ la scuola primaria quella che appare più in sofferenza e le difficoltà a soddisfare il fabbisogno di personale specializzato per l’insegnamento sui posti di sostegno si concentrano nelle regioni del Nord. Anche per questo motivo il ministro Valditara si sta battendo, all’interno del Piano Casa Italia, per arrivare ad alloggi a prezzi calmierati per il personale scolastico che si trasferisce per un lavoro “fuori sede”.

Il nodo sostegno

Il problema principale dalla «supplentite» risiede, da sempre, sulle cattedre di sostegno. I posti autorizzati “in deroga” sono cresciuti negli anni e sono circa 90/100mila. E spesso in cattedra salgono docenti privi di specializzazione, con grave danno per gli studenti bisognosi di un servizio scuola di qualità. Una buona notizia l’ha annunciata ieri, 26 agosto, dal meeting di Rimini, il ministro Valditara, evidenziando come quest’anno quasi il 50% degli insegnanti di sostegno precari saranno confermati, «garantendo una straordinaria continuità didattica che la scuola italiana non ha mai avuto prima, grazie alla possibilità per le famiglie, laddove si fosse instaurato un buon rapporto educativo e umano fra il giovane e l’insegnante, di chiederne la conferma». Si tratta di una norma di forte impatto: l’introduzione reale della chiamata diretta dei supplenti sul sostegno. Entro il 31 maggio scorso le famiglie hanno potuto richiedere la conferma per l’anno successivo del docente di sostegno precario che ha seguito il proprio figlio, anche se non specializzato (purché con 3 anni di servizio o dalle Gae/Gps).

Partite le specializzazione

Un’altra buona notizia, in prospettiva, è il maxi piano di specializzazione sul sostegno avviato proprio in queste settimane. In palio, nei prossimi mesi, ci sono 72mila posti. Ai 36mila slot per i «Tfa» tradizionali gestiti dalle università se ne sommano altrettanti per i percorsi affidati all’Indire e riservati ai precari con tre anni di servizio o ai possessori di titolo estero. L’obiettivo è quello di avere in cattedra sempre più docenti specializzati.

Reggenze scese a meno di 4/500

Non si chiamano supplenti, ma reggenti. Parliamo dei dirigenti scolastici. Qui la situazione sta lentamente migliorando tra denatalità e dimensionamento amministrativo delle rete scolastica. Quest’anno le stime sindacali e del ministero sono pressocché concordi: le scuole affidate a un reggente saranno non più di 4/500.

dal sole24ore

Pubblicato da: Redazione
𝐂𝐨𝐧𝐟𝐥𝐢𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐩𝐞𝐳𝐳𝐢  di EkoPark - Monselice

𝐂𝐨𝐧𝐟𝐥𝐢𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐩𝐞𝐳𝐳𝐢
di EkoPark - Monselice

NUOVO IMPORTANTE APPUNTAMENTO A EKOᑭᗩᖇK 2025. https://www.facebook.com/share/p/1AxPs4F9rr/ 🌍 𝐂𝐨𝐧𝐟𝐥𝐢𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐩𝐞𝐳𝐳𝐢 📅 Lunedì 25 agosto – ore 21 📍 Parco Buzzaccarini – Monselice...

Categorie

Archivi

Shares
Share This