La recente nota ministeriale n. 2443 del 28 aprile 2025, a firma del Ministro Valditara, indirizzata, si badi bene, ai dirigenti scolastici che, la dovrebbe veicolare e gestire, pur mantenendo un tono interlocutorio e non vincolante, rappresenta uno strumento di indirizzo didattico contro “eccessi di zelo e derive valutative” da parte di alcuni docenti a tutela del benessere psicofisico di studenti e studentesse e per una scuola più organizzata e rispettosa delle esigenze di tutti.
Sembrerebbe una nota volta al ‘benessere e benestare’ degli studenti a scuola, in effetti riteniamo che, dietro una vaga cortina fumogena, contenga una subdola intrusione nel lavoro docente, una subdola invasione di campo nella libertà di insegnamento in capo a ciascun* di noi.
Se capita che le verifiche in classe non abbiano preavviso o che sia minimo, che si sommino a verifiche già programmate nella stessa giornata, starà al confronto dialettico docente/ student3 affrontare la tematica in classe, nei cdc, financo col dirigente.Tutt* sappiamo che questo può capitare, anche se da anni si cerca in tutti i modi di evitare sovrapposizioni di verifiche ed appesantimenti didattici casalinghi, tanto che in moltissime scuole quanto consigliato dal MIM è presente nei regolamenti di istituto.
La nota, viene quindi a costituire un vulnus alla autonomia scolastica e/o alla libertà di insegnamento, che vanno pur sempre esercitati nel rispetto normativa scolastica che prevede la natura collegiale della programmazione didattica.
E’ un “vizietto” del ministro Valditara, e dei suoi consigliori, quello di interferire con tutto quanto dovrebbe essere ascritto alla ‘libertà d’insegnamento’: dall’educazione civica, alle linee guida per il primo ciclo dell’istruzione solo per citare le recenti indicazioni didattiche dall’alto, ma di quante conferme abbiamo bisogno prima di mandarlo a quel paese.