Ma il ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani (Fdi), rispondendo ieri durante il question time alla Camera a un’interrogazione della Lega, ha annunciato che il fondo sarà impiegato per formare gli insegnanti «prioritariamente riguardo alle tematiche della fertilità maschile e femminile, con particolare riferimento all’ambito della prevenzione delle infertilità».
«Un’operazione politica manipolatrice, volta a soddisfare la fissazione sessuofobica di certa destra», il commento delle dem Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio.
E infatti a cantare vittoria è proprio la Lega perché «non ci sarà spazio per l’ideologia gender nelle scuole», con il solito Rossano Sasso che se di solito non si tiene questa volta riesce anche ad andare oltre i suoi standard: «Come si può pensare di parlare di argomenti come il coito, il piacere sessuale, la masturbazione con bambini di 5 anni?». La somma è stata stanziata per le scuole secondarie, ma le ossessioni di Sasso non conoscono limiti. Le sue sono «parole vergognose», si indigna la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari.
Più del leghista, se è possibile, fanno i Pro Vita che si erano opposti all’emendamento Magi ma non si accontentano di un governo e una maggioranza completamente assoggettati. Per l’associazione quella annunciata da Ciriani è solo una «toppa» e «verificheremo all’atto pratico che questa indicazione sia rispettata puntualmente e che non un euro finisca in progetti o attività ideologiche», la minaccia accompagnata da una feroce invettiva di Jacopo Coghe contro la carriera alias nelle scuole e contro «le associazioni Lgbtq+» che «continuano a entrare indisturbate nelle classi dei nostri figli e nipoti, all’insaputa dei genitori, per diffondere le loro teorie politiche e antiscientifiche».
