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I PROBLEMI DELLA SCUOLA

da | 29 Lug 2024 | Discussione, Materiali, Webpress

di Sabino Cassese, costituzionalista, dal Foglio

In un articolo pubblicato su “Il Foglio”, Sabino Cassese offre un’analisi sullo stato della SCUOLA, qui segnaliamo alcuni passaggi, invitandovi a leggere tutto il suo contributo (vedi link in calce a questo post).

Più docenti per meno studenti
Negli ultimi anni, il numero di docenti è aumentato, mentre quello degli studenti è diminuito. La tendenza potrebbe tradursi in classi meno numerose e maggiore attenzione alle esigenze individuali di apprendimento.

Il divario Nord-Sud
Il divario tra Nord e Sud persiste, sia in termini di risorse economiche che di qualità dell’offerta formativa. È necessario un intervento deciso per garantire pari opportunità di apprendimento a tutti gli studenti, indipendentemente dal luogo di residenza.

Stipendi bassi e precariato
Un altro nodo cruciale riguarda la condizione economica e professionale dei docenti. Gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi d’Europa e il precariato è ancora una piaga diffusa.

 Per una scuola di qualità
È necessario valorizzare la professionalità dei docenti, garantire loro una formazione continua e adeguate retribuzioni. Occorre inoltre ridurre il precariato, offrendo percorsi di carriera certi e stabili.

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Pubblicato da: Redazione
Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina
Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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