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TECNOLOGIE & APPRENDIMENTO

da | 4 Mar 2024 | Discussione, Materiali, Senza categoria, Webpress

di Damien Lanfrey e Donatella Solda* (da editorialedomani.it)

Qui di seguito la parte di un editoriale pubblicato sul ‘domani’ che tratta il rapporto tra tecnologie-apprendimento-lavoro con uno sguardo che spazia nel futuro prossimo.

L’area dell’apprendimento

Se infatti interrogare basi di conoscenza e sviluppare codice informatico sta diventando sempre più semplice, se davvero maneggiare tecnologia e interrogare algoritmi può diventare una commodity a vantaggio di molti, allora diventa cruciale padroneggiare la grammatica umana, per poter creare nuove forme di lavoro e sviluppo.

Le continue scoperte delle neuroscienze cognitive stanno indirizzando l’apprendimento verso nuove consapevolezze e nuove strade di efficacia, a cui la pedagogia normalmente non potrebbe accedere. Le scienze del management stanno proponendo nuove pratiche e forme di organizzazione del lavoro, più orizzontali e adatte alla creatività, più consone alla Generazione Z e più vicine ai nuovi equilibri tra vita e lavoro, al benessere.

Il design e la psicologia comportamentale stanno dando nuove idee e nuovi strumenti alla progettazione dei processi di apprendimento, dalle piccole scuole alle grandi organizzazioni internazionali.

I codici emergenti della comunicazione e della visual literacy – pensiamo ai podcast, alle serie tv, alle docuseries, alla creatività dello storytelling sui media sociali – stanno offrendo nuove strade ad un mondo in cui il confine tra intrattenimento e apprendimento è sempre più labile.

Le scienze e le tecniche che hanno reso il gioco un medium potentissimo stanno entrando con prepotenza nella formazione e persino nel lavoro.

Le tecnologie educative (EdTech) stanno accelerando queste dinamiche e facilitando una convergenza di intenti, offrendo con forza formati nuovi e sempre più efficaci, dalla realtà aumentata alle app educative, dai chatbot agli algoritmi di personalizzazione. Una fioritura di innovazioni che ora sarà ulteriormente accelerata dall’intelligenza artificiale.

Parafrasando il sociologo urbanista Richard Florida, esiste una comunità, chiamiamola “Learning Creative Class” composta da tutti i professionisti dell’apprendimento e del capitale umano che giocherà un ruolo cruciale proprio in questa fase storica.

Un capitale da investire

Non siamo solo noi a dirlo, lo dicono da qualche tempo alcuni numeri interessanti che spesso passano inosservati. Il Future of Jobs Report del World Economic Forum, ad esempio, mostra come le professioni dell’area “Human Resources and Talent Acquisition” siano nettamente tra le più in crescita su Linkedin (superate solo dall’area “Sales”) e ben sopra all’area Ict. In modo simile, ma citando altre professioni, il famoso rapporto Nesta-Pearson Il Futuro delle competenze: l’occupazione nel 2030 mostra come le occupazioni che, pur con abbondanti volumi di impiegati, siano le più sicure di crescere anche nei prossimi anni siano proprio quelle dell’istruzione e della formazione e le altre professioni della cura del capitale umano e della persona. Più ancora delle professioni del digitale.

La notizia più interessante, poi, non è solo il fattore numerico. È l’idea che esista un filo tra tutti i professionisti della formazione, dell’apprendimento e del capitale umano, siano essi nella scuola, nelle cooperative sociali, nelle università, nelle agenzie formative, nella libera professione o nelle imprese.

In un’epoca di insicurezza lavorativa, quelle legate all’apprendimento sono indubbiamente le professioni del futuro.

Dalle scienze cognitive alla pedagogia, dalle scienze dell’organizzazione all’evoluzione dei codici comunicativi e visuali, dalle scienze comportamentali alla gamification, sta emergendo una scienza dello sviluppo umano, un meta-ambito di costruzione di futuro.

Serve costruire un manifesto progettuale per cogliere le opportunità di questa fioritura, per promuovere una nuova agenda di pensiero e di lavoro sulla cura e la crescita del capitale umano. Iniziative come Learning More, festival tenutosi a Modena nel novembre 2023 e che quest’anno giungerà alla sua terza edizione (8-10 novembre 24), e il lavoro di Future Education Modena (Fem), centro internazionale per la ricerca e sviluppo educativa, vanno in questa direzione: mettere l’enfasi sulla grammatica del capitale umano, ridefinendo le frontiere ed espandendo l’agenda verso territori più ambiziosi.

* qui tutto

Redazione

Pubblicato da: Redazione

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