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DISCIPLINARE GLI STUDENTI

da | 30 Giu 2023 | Cesp, News, Primo piano

DISCIPLINARE GLI STUDENTI

I recenti fatti di cronaca sulle aggressioni ai docenti hanno fornito l’occasione al Ministro all’Istruzione (e «del merito»), Giuseppe Valditara, di tornare su un suo vecchio cavallo di battaglia: i lavori socialmente utili per gli studenti. E hanno attivato la Lega che ha presentato una proposta di legge, attualmente in discussione in commissione Istruzione alla Camera, che prevede l’inasprimento delle pene previste dal codice penale se la vittima delle violenze è un docente o un dirigente scolastico. Ci si riferisce alla legge a prima firma di Rossano Sasso, già sottosegretario leghista all’Istruzione con il governo Draghi, prevede anche la modifica dell’articolo 336 del codice penale, riguardante la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e del 341-bis sull’oltraggio al pubblico ufficiale. In sostanza: la pena sarà aumentata «da un terzo a due terzi se il fatto è commesso nei confronti di un dirigente scolastico o di personale docente». Nella realtà potrebbero finire in carcere dei minorenni.

Come annunciato già mercoledì, Valditara ha presentato gli interventi «sui criteri di valutazione del voto di condotta», «al fine di ripristinare la cultura del rispetto, di contribuire ad affermare l’autorevolezza dei docenti e di riportare serenità nelle nostre scuole».

Il voto di condotta tornerà a fare media in pagella già dalle scuole medie. Sarà riferito a tutto l’anno scolastico e, nel caso delle superiori, la valutazione del comportamento inciderà anche sull’ammissione alla maturità. La bocciatura, finora prevista solo con il 5 in condotta in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati, avverrà adesso anche per «reiterate violazioni del regolamento di Istituto». Mentre il 6 genererà un debito scolastico in Educazione civica. Il punto più controverso, però, è rappresentato dalle sospensioni: fino a due giorni lo studente sanzionato sarà coinvolto in attività scolastiche sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Se superiore, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.

Questa impostazione già è presente in gran parte degli Istituti scolastici di secondo grado, non si tratta di una novità dunque, al netto di quanto – verificheremo nero su bianco – troveremo scritto nella direttiva ministeriale. Quello che allarma è che la si voglia estendere all’istruzione pubblica di primo grado, dimenticando completamente la sua primaria funzione educativa. Trasformando gli Istituti scolastici in caserme dove gli alunni divengono reclute da addestrare alla disciplina.

Tutto questo col plauso di dirigenti scolastici sempre più impositivi nei confronti di tutti gli ambiti sociali scolastici, siano essi studenti o docenti con buona pace degli organi collegiali, spesso considerati e rifuggiti come una pleonastica perdita di tempo da troppi docenti. Con, anche questa troppo spesso presente, la invadente invasione di campo di genitori sindacalisti dei propri figlioli.

 

Redazione Cobas e Cesp Veneto

Pubblicato da: Redazione Cobas e Cesp Veneto

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