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TFR o Fondo ESPERO

da | 24 Mag 2023 | Autodifesa, Cobas Scuola, Proposte

Aderire al Fondo Espero è rischioso e non conviene


Discutendo con un funzionario di una società assicurativa e un ex-bancario e consulente finanziario,

si parlava del Tfr e dei fondi pensione. Loro, sostengono che i rendimenti dei Fondi, sul lungo periodo,

sono più favorevoli e che il Tfr è anche più rischioso, non è mai accantonato dalle imprese e sempre

usato per i loro fabbisogni, e in caso di fallimento della ditta, che a loro dire sarebbe capitato spesso, il

lavoratore perde tutto. Vorrei sapere come stanno veramente le cose.

Evidentemente i tuoi interlocutori non sanno che presso l’Inps è da tempo costituito un “fondo di

garanzia” per pagare il Tfr (tutto per intero!) delle aziende eventualmente coinvolte in fallimenti o altro, e

non mi risulta che nessun lavoratore abbia mai perso il proprio Tfr. Certo, anche l’Inps – che ha miliardi

di euro di attivo (attivo, sì, hai letto bene) – potrebbe “fallire” ma solo nell’ambito di un tracollo

finanziario di tutto il Paese (a quel punto banche e assicurazioni se la sarebbero data a gambe da un pezzo

con in tasca i risparmi dei propri clienti … e il tracollo argentino di qualche anno fa ci sembrerebbe una

barzelletta …)


Per quanto riguarda l’accantonamento da parte delle aziende è ovvio che non avvenga, solo chi crede

che i soldi generino altri soldi può pensare come Pinocchio che mettendo da parte dei fogli di carta questi

crescano. Questo “prestito forzoso” che i lavoratori fanno alle proprie aziende serve a pagare il Tfr di chi

esce (pensionato o licenziato) e agli investimenti delle aziende stesse, è questa la ragione della resistenza

di molte aziende al meccanismo del silenzio/assenso di Maroni (già ideato dal centrosinistra!).

Per quanto riguarda i rendimenti su un arco di tempo più ampio di quello finora preso in

considerazione (cioè da quando esistono i “fondi chiusi”) vorremmo proprio sapere a quali dati fanno

riferimento i tuoi conoscenti. Se si riferiscono alla fantasiosa “proiezione all’indietro dei rendimenti dei

fondi pensione” (Covip, Relazione per il 2004, pag. 88, www.covip.it) che raggiungerebbero lo

stratosferico valore del 10,2% annuo nel periodo tra il 1982 e il 2004, contro una rivalutazione del Tfr

pari al 5,1, ribadiamo quanto abbiamo già scritto sul numero 27 del nostro giornale: se anche questa

performance fosse stata possibile, ci troveremmo di fronte ad una rapina colossale nei confronti delle

economie più deboli perché negli ultimi 40 anni il Pil mondiale ha avuto un incremento medio del 3,7%,

quindi la differenza dall’ipotetico rendimento del Fondo sarebbe sottratto a qualcuno che quella ricchezza

ha prodotto con il proprio lavoro (la finanza non produce ricchezza, la ridistribuisce).

Quindi, perché il Fondo possa mantenere quello che promette, deve affondare le mani nella speculazione finanziaria.

Peraltro dopo poche righe nello stesso Rapporto è precisato che “dal lato del singolo iscritto, tuttavia,

i rendimenti time weighted non consentono di valutare i risultati effettivamente conseguiti sulla propria

posizione previdenziale” per giungere quindi alla scontata conclusione che “… i rendimenti sono

caratterizzati da un elevato grado di incertezza circa i valori che si verranno a determinare in futuro … e

le abilità gestionali sono in grado di influenzare tali valori solo in parte”, cioè che tutto è legato agli

imprevedibili e altalenanti andamenti dei mercati borsistici e al momento in cui si verificano le

oscillazioni rispetto al proprio capitale accumulato. Infatti sono assai diverse le conseguenze di

un’oscillazione del rendimento se questa avviene su un’entità diversa accumulata: insomma – come è

facilmente comprensibile – un alto rendimento su un montante limitato non compensa un’eventuale

minore variazione negativa applicata però a un più alto montante. Anche in questo caso la Covip, non

potendo presentare dati soddisfacenti per un confronto diretto e concreto tra rivalutazione Tfr e

rendimento Fondi (ricordiamo che nel periodo 2000-2005 il Tfr ha superato i Fondi per oltre il 2,5% – dati

Covip), si arrampica sugli specchi di una simulazione a ritroso.


2023.04.21_ESPERO2

Redazione

Pubblicato da: Redazione

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