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A Napoli, contro l’Autonomia Differenziata

da | 15 Mar 2023 | Autodifesa, Cobas Scuola, Proposte

Lo sciagurato Disegno di Legge Calderoli sull’Autonomia Regionale Differenziata ha avuto parere positivo dalla Conferenza Stato-Regioni e sta proseguendo il suo cammino.
Dicono che lo vuole il “Paese”. Ma davvero c’è consenso su questo perverso provvedimento, finalizzato a spogliare ulteriormente le aree depresse e a lasciarle comunque indietro rispetto ai territori che godono di miglior salute?

Noi crediamo di no. La costruzione di un’Italia più squilibrata ancora di quanto non lo sia adesso, oltre a tradursi in un ulteriore, gravissimo peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro nell’insieme delle regioni meridionali, da sempre in drammatica sofferenza rispetto al resto d’Italia, si tradurrebbe in lacerazioni ovunque, tanto al Sud, quanto al Nord e al Centro della Penisola. Anche le regioni globalmente più ricche sono punteggiate di zone depresse e carenti di servizi. E anche le periferie delle grandi città del Nord sono attraversate da un degrado non molto diverso da quello delle città meridionali.

Di fatto, con la gestione esclusivamente regionale di ben 23 fondamentali materie (che riguardano la totalità dei beni comuni, la cura dell’ambiente e i principali servizi sociali), le pressioni affaristiche si imporrebbero ovunque con ancora più facilità; e le privatizzazioni dei servizi pubblici e la compressione della spesa sociale riceverebbero più facilmente via libera, con vere e proprie aggressioni ai paesaggi, al demanio oggi statale, ai trasporti pubblici e alle istituzioni di cura e istruzione.

Occorre dunque dire con nettezza “No, grazie!”

Ma per dirlo bene, bisogna aver chiari i tre punti decisivi:
1) è la logica complessiva dell’Autonomia Differenziata che va respinta, e non solo il Disegno di Legge Calderoli, perché è proprio quella logica che sfregia i valori di equità e di uguaglianza sanciti dalla nostra Carta Costituzionale;
2) l’Autonomia Regionale Differenziata non solo porterebbe le regioni del Mezzogiorno alla definitiva rovina, ma aumenterebbe le disuguaglianze in tutta Italia, contrapponendo, in ciascuna regione, le aree economicamente più forti e più coperte dai servizi sociali alle aree economicamente più deboli e più prive di servizi;
3) serve una nuova grande stagione meridionalista, che potenzi i diritti del lavoro (per esempio con l’introduzione del salario minimo per legge e la difesa piena del reddito di cittadinanza per coloro che sono senza lavoro) e tuteli i beni comuni (a partire dall’ambiente) e i servizi sociali (a partire dalla sanità e dall’istruzione)

qui il volantino/comunicato

VOLANTINO ROSSO E' L'ORA DELLA LOTTA MICHELE 15 MARZO 2023

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

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