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Report dal festival dei 2 Mondi, attività CESP in carcere

da | 11 Lug 2021 | Proposte

CESP-RETE DELLE SCUOLE RISTRETTE

Piena riuscita della VI Giornata Nazionale del Mondo che non c’è

Come un filo che si intreccia nell’ordito

Festival dei Due Mondi di Spoleto

9-10 luglio 2021

Pienamente riuscito il seminario in presenza svoltosi il 9-10 luglio Come un filo che si tesse nell’ordito, nel quale la Rete delle scuole ristrette ha tratto un bilancio dell’attività realizzata in questo anno e mezzo di “chiusura” per motivi sanitari e ha definito le linee di indirizzo del proprio intervento laboratoriale in ambito penitenziario.

Carcere, istruzione e cultura i temi che si sono intrecciati nel seminario, alla presenza del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Toscana e Umbria, Dottor Pierpaolo D’Andria (intervenuto su espressa delega del Capo Dipartimento Dottor Dino Petralia che ha voluto espimere il proprio interesse per la progettualità del CESP e della Rete), dei docenti dei corsi di istruzione in carcere, del nuovo Direttore del Festival Dei Due Mondi, Monique Veaute, che ha sottolineato l’importanza dell’esperienza della Compagnia #SineNOmine e degli attori “ristretti”, preannunciandone la presenza anche nelle future edizioni da lei dirette.

Le due giornate sono state aperte da Anna Grazia Stammati e Giorgio Flamini con la proiezione del docu-film “Lo cunto dei ristretti”, realizzato dalla Rete con i fondi Monitor 440 MIUR-MIBACT 2018, per la Regia di Alberto Mascia, Production Manager Daniele Tomassetti (Déjà vue production) nel quale, senza alcuna retorica (come ha sottolineato lo stesso Provveditore D’Andria), attraverso tre filoni narrativi: la vita in carcere, la scuola in carcere, il “dopo” carcere, è stata rappresentata la necessità che istruzione e cultura diventino realmente centrali nell’esecuzione penale, in quanto strumenti ineludibili per una piena risocializzazione dei detenuti e il loro consapevole rientro nella vita della comunità.

Nel Tavolo di discussione su “Gli Stati Generali dell’esecuzione penale e la nuova cultura della pena”, attraverso gli interventi dell’On Walter Verini (Deputato, Commissione Giustizia); Fabio Gianfilippi (Magistrato di sorveglianza, già componente della commissione Giostra); Stefano Anastasia (Portavoce della conferenza dei Garanti territoriali-Garante regionale del Lazio); Claudio Paterniti (Responsabile scuola Antigone), è stato fatto un punto della situazione in ambito penitenziario ed è stata sottolineata la gravità di quanto accaduto a Santa Maria Capua Vetere. Anche sulla scorta di quanto emerso dal video inviato dal Garante Nazionale delle persone private della libertà, Presidente Mauro Palma (impossibilitato per impegni ad essere presente), i fatti emersi nel carcere campano sono stati paragonati alle violenze perpetrate nel G8 di Genova 2001, ma anche ai vari episodi di violenza avvenuti in questi anni nelle carceri che, ancora una volta, dimostrano la distanza della realtà carceraria dal compito assegnato alla pena dalla Costituzione. Quanto accaduto, però, è stato ribadito, impone in via definitiva una presenza qualificata nelle carceri della “società civile” perché, come scritto nelle pagine della relazione finale di quell’importante esperienza maturata negli Stati generali dell’esecuzione penale del 2016: qualsiasi riforma meramente normativa è destinata a rimanere in gran parte sulla carta, se non vi sono persone e luoghi che sappiano accoglierla […] e proprio per questo il lavoro progettuale e la presenza della Rete nelle carceri, diventa strumento importante per costruire nuove ed efficaci modalità di interazione e relazione nell’esecuzione penale.

Nella seconda giornata, il Provveditore regionale, Dottor Pierpaolo D’Andria, intervenuto insieme al Direttore della Casa di reclusione di Spoleto, Dott.ssa Chiara Pellegrini e al Comandante Marco Piersigilli, ha dimostrato condivisione con le finalità previste dalle Linee di indirizzo 2022 presentate nel seminario dal CESP-Rete delle scuole ristrette, attraverso le relazioni di Luisa Marquardt (Director Europe for IASL; IFLA SL-IFLA School Libraries Section; Università Roma Tre-Cattedra di Bibliografia e biblioteconomia) Angela Vaudo (docente, Casa di reclusione di Alghero); Salvatore Belsito (docente, Casa Circondariale di Cosenza), Peppe Albanese ( docente, istruzione Adulti-Palermo). Per un efficace reinserimento degli studenti-detenuti nella società dopo il fine pena, infatti, la Rete ha illustrato al Provveditore e ai rappresentanti della Casa di reclusione i tre progetti che coinvolgono 18 istituti penitenziari dislocati in 9 regioni, Biblioteche innovative in carcere per operatori bibliotecari (“dentro & fuori”); Cibo, cultura e biodiversità; Arti e Mestieri: la bottega e l’impresa e il Provveditore ne ha auspicato la realizzazione.

A rappresentare simbolicamente la necessità di ritessere insieme quel filo dell’ordito che faticosamente in questi anni è stato intrecciato dalla Rete per tenere insieme tutti gli attori dell’esecuzione penale (pur nel solco scavato nelle vite di ognuno dal COVID-19 e dai fatti terribili accaduti a Santa Maria Capua Vetere), il grande gomitolo di lana rossa, svolto e riavvolto dai “pulcinella” disseminati dentro e fuori la Sala-Teatro Frau di Spoleto: i detenuti/attori della Casa di reclusione di Maiano-Spoleto, autorizzati con permessi “speciali” dai magistrati di sorveglianza del territorio ad essere presenti all’iniziativa. Durante la rappresentazione teatrale SEMPRE IN QUELL’AURA SANZA TEMPO TINTA, “memorie di #SineNOmine”, sono stati messi in scena brani tratti dal Canto III e V dell’INFERNO di Dante; Storia Vera di Luciano di Samosata; il proemio dell’Odissea; l’Ulisse di James Joyce; il Cantico delle creature di San Francesco; il Teatro e la peste: da Il Teatro e il suo doppio di Antonin Artaud; la Città di Dio, di Sant’Agostino; Angelo pettegolo di Aldo Nicolaj e dagli spettacoli elaborati da Giorgio Flamini, Direttore artistico della Compagnia #SIneNOmine e mirabilmente interpretati dagli attori “ristretti”: Affettività patetiche/Cattività patetiche del Festival 2013; Destini incrociati, 2014; il Migliore dei Mondi possibili 1980-2025; Miracolo a Maiano 2015, Nessuno-2016 (musiche di Anna Flamini, coordinamento tecnico Pina Segoni).

I docenti presenti si sono dichiarati soddisfatti da quanto emerso nel seminario, il primo in presenza dopo la rassegna “Con lo sguardo di dentro: Matera 2019 capitale europea della cultura. Diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della società”, svoltosi a Matera nel novembre del 2019, per lo spessore degli interventi e la concreta partecipazione delle istituzioni presenti alle istanze da loro avanzate e si sono dati appuntamento il 18 e 19 ottobre prossimi, al Salone Internazionale del Libro di Torino, al quale la Rete partecipa con il progetto Adotta uno scrittore che vede la presenza di 19 istituti penitenziari .

Anna Grazia Stammati

(Presidente Cesp-Centro studi scuola pubblica)

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

SUPPLENZE A.S. 24/25  di AA.VV.

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