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Manuale di DOMINIO.

da | 29 Mar 2021 | Materiali

Postiamo uno stralcio della recensione di Francesco Pacifico al saggio di Marco D’Eramo “Dominio”, uscito da Feltrinelli, in cui si descrive il ruolo e l’intelligenza delle Fondazioni, dell’Esercito, dei Think-Thank nella formazione ideologica, nella rappresentazione della società, con una ricca e chiara esemplificazione. G.Z.

COME CONTROLLARE LA FORMAZIONE CULTURALE

di Francesco Pacifico* da ilTascabile.com

Bisognerebbe dunque seguire una strategia economica in tre fasi per la “produzione e vendita di idee”: prima investire “in materie prime intellettuali” finanziando le università. Queste materie prime indigeribili al pubblico devono poi “essere trasformate in una forma più pratica e maneggevole” pagando i think tank. “Ma mentre i think tanks eccellono nello sviluppare nuove politiche e nell’articolare i loro benefici, sono meno capaci di produrre cambiamento. Movimenti di base sono necessari nell’ultimo stadio per prendere le idee dai think tanks e tradurli in proposte che i cittadini possono capire e su cui possono agire.”

In sintesi, nelle parole del magnate Charles Koch: “Realizzare un cambiamento sociale richiede una strategia integrata verticalmente e orizzontalmente”, che deve andare dalla “produzione di idee allo sviluppo di una politica all’educazione, ai movimenti di base, al lobbismo, all’azione politica”.

Queste sono solo le prime pagine del fantastico libro di Marco D’Eramo, e il resto è altrettanto ricco di dettagli e di storie. La storia della diffusione delle idee pro-corporation è secondo lui la storia di una vera rivoluzione, che una volta realizzata a forza di finanziamenti strategici (e per strategici personalmente intendo geniali, al netto della puzza di zolfo) si può diffondere a tanti livelli della vita pubblica. Il portato più importante da segnalare nel momento in cui ci troviamo è forse la popolarizzazione dell’idea che lo Stato faccia male le cose e dunque sia meglio privatizzare il più possibile. Il voucher, per dire, oggi svetta in tutta la sua potenza ideologica, come agile strumento che serve a dirottare il denaro delle tasse dalla spesa pubblica al consumo privato. Siccome l’ideologia dice che il settore pubblico è senza speranza e vittima perenne di corruzione e inefficienza, la scuola e la salute e il lavoro possono spostarsi sempre di più dallo stato senza che il popolo si accorga che ciò vuol dire smantellare quella struttura che è la sola ricchezza di chi non ha un patrimonio personale. È un patrimonio che si disperde in una massa di consumi privati, rendendo impossibile la progettazione collettiva: lo scopriamo in pandemia rispetto alla frammentazione e privatizzazione della sanità.

D’altronde “fu grazie all’azione dei think tanks conservatori che l’idea di uno stato ‘frugale’ fu venduta con successo al pubblico e all’elettorato americano”. “L’attacco allo stato si dispiegò attraverso migliaia di trasmissioni tv, programmi radio, articoli, tutti abbondantemente foraggiati dalle fondazioni conservatrici e alimentati dai loro think tanks che si specializzarono nel finanziamento di libri a metà strada tra il trattato accademico e il pamphlet ideologico”. Un testo chiave è Losing Ground: American Social Policy 1950-1980 (1984) , scritto da Charles Murray, intellettuale finanziato dalle fondazioni Olin, Bradley e Smith Richardson. “La sua tesi è che tutti i programmi sociali varati dallo stato Usa abbiano accresciuto la povertà, invece di alleviarla, perché creerebbero incentivi a comportamenti miopi che a lungo termine imprigionano nella povertà…”

D’Eramo racconta le vere, entusiasmanti storie dei vincitori della guerra ideologica interna all’occidente per far tornare la voglia di avventura agli sconfitti.

D’Eramo racconta le vere, entusiasmanti storie dei vincitori della guerra ideologica interna all’occidente. Non ci dà solo le parole d’ordine a cui siamo assuefatti, ma tanti appigli storici e narrativi cui ancorare la rabbia e la voglia di cambiamento. Non predica, ma avvince con il suo romanzo realista fatto di archivi e libri fuori catalogo. Da quella polvere fa riemergere l’avventura dei vincitori per far tornare la voglia di avventura agli sconfitti.

La sinistra deve superare la spocchia delle case al mare e delle vittorie morali, del buon senso e dell’olismo culturale. Deve godersi la Storia. Non è possibile che un intellettuale di sinistra oggi sia meno intelligente dei generali americani: “i generali dei marines autori del Manuale riprendono … le due tesi fondamentali che aveva espresso il filosofo marxista francese Louis Althusser cinquant’anni fa: a) ‘L’ideologia è una rappresentazione del rapporto immaginario degli individui con le proprie condizioni reali d’esistenza’; b) ‘ogni ideologia ha per funzione quella di costituire gli individui in soggetti’ (nel caso del Manuale in ‘soggetti dell’insurrezione’)”.

Per D’Eramo “noi comunque ci portiamo dentro un’ideologia, che lo vogliamo o no. È per questo che nessuno può dire la frase ‘io non sono ideologico’. Quando non aderisci volontariamente a un’ideologia (a una religione), vi aderisci involontariamente, ‘respiri’ ideologia”. Ripartiamo per lo meno da questo, non accontentiamoci di meno.

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Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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