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Padova, NEL CENTRO DEL RICCO NORD-EST: abbandono scolastico e per il 30% mancanza di strumenti per la DAD/DID

da | 20 Nov 2020 | Materiali

Padova, NEL CENTRO DEL RICCO NORD-EST: abbandono scolastico e per il 30% mancanza di strumenti per la DAD/DID

di Davide D’Attino dal corriereveneto.it

Si fa presto, in linea teorica, a parlare di didattica a distanza. Poi, però, ci si scontra con la realtà dei fatti. Tanto che, durante i tre mesi di lockdown della scorsa primavera, circa un migliaio di alunni padovani, pari all’8% di quelli che frequentano le scuole elementari e medie della città, non ha potuto prendere parte alle lezioni da casa perché sprovvisto, in famiglia, degli strumenti tecnologici necessari. E se, a causa del protrarsi della pandemia da coronavirus, si dovesse nuovamente ricorrere alla cosiddetta Dad anche per gli studenti delle primarie e secondarie di primo grado, quasi il 30% di loro, cioè almeno tremila bambini e adolescenti, sarebbe costretto a colle- garsi con gli insegnanti soltanto tramite lo smartphone dei genitori, in assenza di tablet e computer fisso o portatile.

A spiegare le criticità, pure all’ombra del Santo, legate appunto alla didattica a distanza, è stata ieri mattina, nella Sala Paladin di Palazzo Moroni, la professoressa Elisabetta Doria, coordinatrice dei presidi dei quattordici istituti comprensivi del capoluogo. «So- no tanti, purtroppo, gli alunni delle elementari e medie cittadine che, a casa, non hanno a disposizione i supporti tec- nologici opportuni per partecipare alle lezioni online. E il problema – ha evidenziato Doria – riguarda la mancanza non solo di tablet e computer, ma pure di una connessione veloce. A tal punto che, in cer- ti casi, si rivela poco efficace anche l’utilizzo dello smartphone di mamma o papà. Per molte famiglie, insomma, la Dad rappresenta un vero e proprio ostacolo. E quindi mi auguro che, almeno per le pri- marie e secondarie di primo grado, si possa proseguire con la didattica in presenza». Parole, quelle della coordina- trice dei presidi padovani, pronunciate a margine dell’iniziativa con cui il Lions Club Gattamelata, presieduto da Doriano Magosso, ha donato 26 tablet da 10 pollici (completi di tastiera e connessione) alle scuole del quarto e ottavo istituto com- prensivo, all’istituto profes- sionale Bernardi e al liceo scientifico Nievo. «Con il consueto spirito di servizio alla collettività – ha sottolineato Magosso, con a fianco l’asses- sora cittadina alla Scuola, Cristina Piva – abbiamo deciso di aiutare gli studenti in difficoltà nel prendere parte alle le- zioni a distanza».

Ma al di là della Dad, c’è pure un altro problema connesso all’emer- genza Covid: «È troppo presto per fare delle percentuali. Però da qualche settimana – ha denunciato ancora la profes- soressa Doria – è considere- volmente aumentato il numero degli alunni che, pur non essendo positivi né in quarantena, non vengono più a scuo- la e che, fino al termine dell’anno, ricorreranno alla cosiddetta istruzione parentale. Mamme e papà, in pratica, hanno paura di contrarre il virus e dunque saranno loro a occuparsi dell’istruzione dei figli. La cosa, pur legittima, mi dispiace molto. Anche perché la scuola, in questo momento, è uno degli am- bienti più controllati e sicuri». Il fenomeno, par di capire, riguarda soprattutto la sempre più folta comunità ci- nese padovana e quartieri come l’Arcella, la Stanga e Mortise.

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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