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Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione: DIRITTO A UN LAVORO DIGNITOSO PER GLI OPERATORI

da | 25 Gen 2020 | Cobas scuola di Padova

DIRITTO ALL’ASSISTENZA E ALL’AUTONOMIA PER LE PERSONE DIVERSABILI DIRITTO A UN LAVORO DIGNITOSO PER GLI OPERATORI

Gli Enti Locali siciliani, con fondi stanziati dall’ARS, garantiscono l’espletamento di alcuni servizi alle persone diversabili che frequentano la scuola e/o l’università. Tali servizi sono articolati in: 1) Trasporto; 2) Assistenza Igienico-Personale; 3) Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione. Sono gestiti da Cooperative regolarmente accreditate; il terzo servizio viene affidato anche a singoli professionisti, iscritti in un apposito albo e provvisti di partita IVA. In premessa, va rilevato che l’irregolare erogazione dei fondi in più occasioni non ha garantito la dovuta continuità degli interventi. È come se per le persone diversabili il diritto allo studio non debba rispettare i calendari scolastici. Meno diritti per le persone diversabili, ma anche minori diritti per i lavoratori I COBAS si battono per una reale integrazione e inclusione delle persone diversabili, che, per essere effettivamente tale, necessita di stanziamenti congruenti e regolari e di personale, in particolare per quanto riguarda l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, adeguatamente formato e stabile. Secondo l’articolo 13, comma 3, della Legge n. 104/1992: “Nelle scuole di ogni ordine e grado, [c’è] l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”. Secondo il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 gli Enti Locali provvedono ad assicurare “gli interventi necessari per garantire l’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale, inclusa l’assegnazione del personale […] il PEI […] è elaborato e approvato dal Consiglio di Classe con la partecipazione […] delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe”. Purtroppo, nonostante una normativa sufficientemente chiara, permangono ombre e difficoltà. Rispetto agli operatori ASACOM manca innanzitutto una definizione professionale nazionale della figura (titolo di studio, percorso di approfondimento/specializzazione). Nell’ottica di qualificare ulteriormente tali operatori questo è il primo problema da risolvere. Il problema fondamentale è, però, quello della organizzazione dei servizi. Affidarli, nella maggior parte dei casi, alle Cooperative confligge, infatti, con una giusta esigenza di efficacia, efficienza ed economicità. Pertanto, come Organizzazione Sindacale ci si sta adoperando su una rivendicazione composta da due livelli da condurre parallelamente: il primo è quello del riconoscimento dei diritti fondamentali degli Assistenti (sia che lavorino in regime di lavoro subordinato che di libera professione) per garantire condizioni lavorative dignitose e in linea con le Professionalità che prestano in servizio, mentre il secondo è quello dell’internalizzazione del servizio che rappresenta la condizione fondamentale affinché l’Assistenza possa considerarsi parte integrante nel processo di inclusione delle Persone con Disabilità. Nell’immediato, quindi, i COBAS si battono perché: – per tutti i lavoratori delle Cooperative sia integralmente applicato il CCNL di categoria (sia rispetto ai diritti, che al salario). Per fare un solo esempio rispetto ai tanti diritti negati, basta ricordare che diverse Cooperative non pagano gli operatori quando l’alunno è assente, applicando, così, il modo di procedere tipico delle Agenzie Interinali; – la procedura di accreditamento delle Cooperative rispetti il codice europeo degli appalti, le richieste dell’ANAC e quanto stabilito con la sentenza 2052 del 20.08.2018 del Consiglio di Stato; – vengano tutelati gli assistenti con anzianità di servizio in ordine all’ingresso dei nuovi operatori, applicando norme unitarie sull’attribuzione degli alunni. – ogni operatore ASACOM possa scegliere liberamente se prestare il proprio lavoro all’interno di una Cooperativa o individualmente (partita IVA) ottenendo in ogni caso un regime lavorativo garantito e tutelato. Se le proposte possono andar bene nel breve periodo, l’obiettivo finale, così come è avvenuto per le cooperative di pulizie nelle scuole, non può che essere quello dell’internalizzazione di tutti i servizi, che garantirebbe un’organizzazione più coerente del lavoro e un risparmio per le pubbliche Amministrazioni. L’internalizzazione può avvenire sia all’interno degli Enti Locali, anche attraverso la costituzione di Società in house, che all’interno del MIUR, prevedendo anche dei criteri specifici che tengano conto sia dell’anzianità di servizio che delle specializzazioni/titoli accademici fin qui maturati dagli Operatori del settore. Infine, a conferma della “praticabilità” di una tale prospettiva, va ricordato che l’ANAC ha ribadito che i servizi ad personam si configurano come mere prestazioni e andrebbero affidati ai singoli operatori. Per garantire migliori servizi ai diversabili e maggiori diritti ai lavoratori i COBAS invitano operatori e famiglie a un

INCONTRO REGIONALE domenica 9 febbraio ore 10.00 – 13.00 a Caltanissetta presso la sede COBAS di piazza Trento n. 35

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Pubblicato da: Cesp Veneto

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