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VENEZIA SOTTO ACQUA e MOSE

da | 14 Nov 2019 | News

VENEZIA SOTTO ACQUA e MOSE

di Comitato No grandi navi – Laguna Bene Comune – Associazione Ambiente Venezia

Insopportabile che Prodi abbia ancora il coraggio di aprire bocca!

Di fronte alla tragedia di questa notte, con la più grande “acqua granda” dopo il 4 novembre 1966, con un morto a Pellestrina e danni incalcolabili alla città, alle attività economiche, ai monumenti e con Venezia insulare in ginocchio, il Sindaco Brugnaro dichiara lo stato di emergenza e chiede al Governo di dare una mano per finire al più presto il Mose, il sistema di dighe mobili che dovrebbe tenere il mare fuori dalla Laguna salvaguardando la città e i suoi abitanti.

Ma in città tutti sanno che il Mose non è la soluzione, è il problema!

Visto anche, tra l’altro, che gli scavi e la cementificazione delle bocche di porto per installare le paratoie ha prodotto il cambio delle correnti ed aumentato la velocità di ingresso del mare in Laguna.

Romano Prodi, ieri presente a Venezia nell’isola di San Giorgio ad una conferenza, dichiara “inconcepibile che non ci sia il Mose, doveva essere finito quindici anni fa”. Lui, il maggiore responsabile della decisione, nel Comitatone del novembre 2006, di proseguire con il Mose nonostante le innumerevoli criticità del progetto evidenziate nella Valutazione di Impatto Ambientale negativa del 1998 e di fronte ad altre soluzioni proposte dal Comune di Venezia alternative al Mose, meno impattanti dal punto di vista ambientale e più economiche, ha ancora il coraggio di parlare di fronte alle evidenze; di fronte al più grande scandalo del secolo consistente in sei miliardi di € (di cui uno in tangenti e corruzione) buttati in un’opera inutile e dannosa che non funzionerà mai e che, se solo dovesse funzionare, comporterebbe una spesa per la manutenzione di 100 milioni di € l’anno e di fronte ai cambiamenti climatici che producono l’innalzamento dei mari (il livello medio del mare in Laguna si è innalzato di ben 35 cm. negli ultimi decenni) le paratoie del Mose sarebbero inservibili.

Già in questi giorni di acque alte eccezionale si sarebbero dovute tenere chiuse le paratie per ore e ore, per giorni interi, ma questo avrebbe comportato l’annullamento del ricambio idraulico, con conseguente soffocamento della laguna (viene a mancare l’apporto di nutrienti, con riduzione delle capacità depurative e ossigenanti nonché di quelle di vivificazione delle parti più interne) oltre che alle pesanti penalizzazioni per l’attività portuale: altro che grandi navi a Venezia … per l’ingresso delle quali si vorrebbe continuare scavare vecchi e nuovi canali navigabili.

Il Mose non è la soluzione è il problema!

Venerdi 15 novembre alle 17.00 nella sede delle associazioni a San Lorenzo riunione del Comitato No Grandi navi già convocata per organizzare l’assemblea a Sala San Leonardo del 23 novembre che doveva fare il punto sulla vertenza “grandi navi a Venezia”, ma che potrebbe diventare una assemblea popolare per fare il punto anche sull’”acqua granda” di questi giorni, il Mose e la salvaguardia della Laguna di fronte all’emergenza climatica e potrebbe rilanciare il quarto sciopero climatico del 29 novembre di Friday For Future.

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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