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Sicurezza & ATA

da | 5 Nov 2019 | Cobas scuola di Padova

In particolare dopo la tragedia alla Primaria Pirelli di Milano, ma anche in occasione di ‘gravi malori’ nelle palestre o nelle aule, si sono levati alti lai sulla sicurezza nelle scuole italiane e sulle carenze strutturali. Per fino i dirigenti scolastici si sono ‘mobilitati’ andando in gita al MIUR, più per autotutelarsi che per rappresentare la problematicità presente in tutte le scuole. Quasi nessuno ha fatto presente che i drammi che sono accaduti e – purtroppo – altri ne verranno sono, in buona parte, imputabili a carenze di personale ATA, che è stato sforbiciato una riforma dopo l’altra da circa 20 anni. Una ipocrisia diffusa e condivisa da governi, dirigenti scolastici e sindacatoni.
Qui di seguito riportiamo la scheda presentata dai Cobas della scuola in occasione dell’incontro con il sottosegretario De Cristofaro il 9 ottobre.
G.Z.

PERSONALE ATA

di Cobas della Scuola da Schede incontro MIUR

Dal punto di vista geografico, una cosa è avere 1000 alunni nello stesso edificio o con poche “succursali”, altro è avere 15/16 plessi, con pesanti conseguenze in termini di sicurezza e di diritti. Come si fa a non considerare pienamente questo aspetto nella determinazione degli organici, eliminando i vari vincoli attualmente vigenti? Spesso le scuole sono senza vigilanza o con colleghi CS costretti a fare gli straordinari quotidianamente (come può altrimenti un solo CS con un orario di 36 ore coprire l’arco di apertura di 40 ore di una scuola per l’infanzia?).

Ogni scuola – anche gli istituti comprensivi – avrebbe bisogno di un tecnico informatico (grazie alla famigerata dematerializzazione e alla diffusione del registro elettronico), anche se non previsto in organico.
In sintesi, gli organici ATA vanno definiti non solo in base al numero degli alunni o al numero di alunni disabili, ma anche in base a quanti hanno le mansioni ridotte, a quanti hanno la 104 e in base al numero dei plessi.
Vanno benissimo i nuovi concorsi per il profilo di Dsga e il superamento dell’esternalizzazione dei servizi di pulizia, ma sono necessari anche un aumento stabile di organico del personale ATA, le assunzioni per assorbire i precari, l’introduzione del profilo di assistente tecnico nelle scuole del primo ciclo, l’eliminazione della distinzione tra organico di fatto e di diritto.
Va superato il D.L. 98/2011, che ha fissato il limite della dotazione organica del personale ATA che ancora oggi non può superare la consistenza delle relative Dotazioni Organiche determinata nell’a.s. 2011/2012. Il D.lgs 66/2017 stabilisce che nella definizione degli Organici del Personale ATA bisogna tener conto della presenza di alunni/studenti Disabili Certificati. Ma sempre nei limiti del 2011!

Un altro problema del personale ATA, che è quotidianamente oggetto di battaglia, riguarda le sostituzioni. Fino a qualche tempo fa il lavoro di un AA o di un AT non valeva niente: infatti, se si ammalava non poteva essere mai sostituito. Ora, per essere sostituito deve venirgli un “coccolone” ed ammalarsi per almeno 30 giorni. Un pochino più fortunati sono i CS, che possono essere sostituiti fin dal primo giorno di assenza, ma solo se “l’assenza del collaboratore scolastico determinerebbe delle urgenze che non potrebbero trovare alcuna altra risposta atta a garantire la incolumità e la sicurezza degli alunni, nonché la indispensabile assistenza agli alunni diversamente abili determinando, inoltre, necessità obiettive non procrastinabili, improrogabili e non diversamente rimediabili, che renderebbero impossibile assicurare le condizioni minime di funzionamento del servizio scolastico tanto da compromettere in modo determinante il diritto allo studio costituzionalmente garantito.”

RICHIESTE

Per tutte le figure di personale ATA: un aumento stabile di organico, che deve essere davvero proporzionale non solo al numero degli alunni e al numero dei disabili, ma anche al numero dei plessi e in considerazione di quanti hanno le mansioni ridotte e i permessi della 104

Il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, perché i posti in organico di fatto sono necessari per il funzionamento minimo delle scuole

Lo spostamento delle pratiche seriali dalle scuole (segreterie) presso altri centri ministeriali, poiché queste funzioni improprie non hanno una diretta connessione con l’attuazione del piano dell’offerta formativa. La costituzione delle reti per lo svolgimento di queste pratiche significa solo dover far lavorare ancora gratuitamente il personale ATA

L’estensione della figura di AT nelle scuole del primo ciclo per garantire il funzionamento dei circa 20.000 laboratori di queste scuole, costrette a ricorrere a ditte esterne o a collaborazioni plurime con costi aggiuntivi che gravano sul funzionamento.
Riteniamo anche fondamentale definire delle tabelle nazionali per l’organico degli AT, al pari degli altri profili.
Siamo contrari all’accantonamento dei posti a beneficio di altri profili (ITP soprannumerari), poiché di fatto si continuano a tagliare posti sul profilo dei tecnici, già pesantemente ridotto.

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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